martedì 12 aprile 2011

MEDIOFONDO LIOTTO: LA CRONACA

Griglie compatte alla partenza, dal bellissimo centro di Valdagno, per la 13° Edizione della GranFondo Liotto allietata da una giornata bellissima con condizioni meteo ottimali per affrontare i 104 km del percorso senza insidie particolari e con la giusta e sana competizione che compete a veri re dei cavalcavia. Sui blocchi di partenza i soliti irriducibili, Gigetto, Burghy e il Direttore con i "fuoricorsa" Capea e Tom Bonet che promettono gara parallela ad ottimi livelli. Il gruppo parte compatto per affrontare la prima asperità della giornata che conduce a Staro con una cornice spettacolare che vede le Piccole dolomiti ancora imbiancate dalle ultime nevi stagionali. Purtroppo il panorama non è facilmente ammirabile dagli atleti visto che il Burghy detta subito un buon ritmo di pedalata che fa presagire "fuochi d'artificio" durante tutto il percorso. Nel frattempo il Gigetto è già dileguato alla ricerca della sua migliore prestazione in netta contrapposizione con il "falegname". Scollinati nella località di Staro inizia la bellissima discesa facile e percorribile a differenza degli ultimi anni dove, per colpa della condizioni meteo e della strada sporca bisognava prestare molta attenzione.
Gruppo compatto fino all'ascesa di Monte Magrè dove superiamo il Capea che si era avvantaggiato nella partenza e riscopriamo, al nostro fianco, un Tom Bonet che per l’occasione speciale indossa anche il caschetto. Il Burghy detta un ritmo infernale e supera molti corridori, ma il Direttore, con molta determinazione, non molla la ruota. Picchiata verso Isola Vicentina e inizio della salita di Torreselle, dove allo scollinamento troviamo Annamaria, Beppo e Giulio che incitano tutti tranne il Director, non abituati a vederlo nel gruppo che conta. Da qui la gara scivola via abbastanza agevolmente con due momenti degni di nota, il primo nell’asperità di Castelgomberto dove
il Direttore, con veemenza e spingendo rapporti, oserei dire impossibili, spacca il gruppo lasciando il G.P.M. a un Tom Bonet che si è usato violenza psicologica dovendo rimanere tutto il giorno a ruota frenato dal fatto di fare corsa parallela; il secondo momento importante è quando il Burghy, a pochi km dall’ultima asperità, fa uno scatto imperioso per assaggiare le gambe dell’avversario, prendendosi gli impropri del gruppo che procedeva regolare soprattutto dopo che lo stesso non aveva tirato un metro. E da qui, l’ultima salita della giornata, che conduce al quartiere Castello affrontata con la giusta cattiveria agonistica dal Burghy che si avvantaggia di una trentina di secondi dal suo rivale di giornata; il Direttore, colpito da un accenno di crampo alla coscia sinistra, non molla, mantiene la calma e riesce a non far tracimare il vantaggio oltre il minuto, consapevole che la discesa che conduce all’arrivo potrebbe avvantaggiarlo perché, nonostante corta, si presenta molto tecnica. Infatti alle porte di Valdagno il, Direttore raggiunge un Burghy che si sentiva già la vittoria in tasca per la bella performance in salita. Si forma così un gruppetto di 4 corridori che si studiano per lo sprint finale. Il direttore, che ha corso una gara tatticamente perfetta, vedendo che l’arrivo è posto a trecento metri dopo una curva secca, cerca di anticipare l’entrata nel rettilineo finale per mantenere così il lieve vantaggio e arrivare primo al traguardo. Ma qui arriva l’esperienza del Burghy, che nonostante abbia affrontato la curva per secondo e quindi svantaggiato per il finale gara, riesce ad percorrere i trecento metri finali con il giusto rapporto superando il l’avversario negli ultimi metri. A lui va un plauso per aver saputo meglio interpretare una gara dove ha avuto sempre l’iniziativa e soprattutto per una vittoria che sembrava compromessa dall’estro geniale del Director.


MASSIMA DELLA GIORNATA:

Tom Bonet rivolto al Direttore nella salita del Castello:

“ma gheto i crampi??? Butta xo do rapporti e spingi duro che te passa tutto!!!”


Alla partenza Diego che preannuncia uno stato di forma ottimale e che promette di dare battaglia sin dai primi km.



Il Burghy rilassatissimo prima della competizione. Tranquillità frutto di anni e anni di esperienza nelle corse e di un palmares da invidiare.