
Marcialonga cycling, altro appuntamento stagionale inserito nel Challenge Giordana che ha visto la partecipazione di alcuni re dei cavalcavia. Gigetto, Oreste, Zio Olmo e il Direttore alla partenza motivati a fare il lungo per godere dei meravigliosi panorami dolomitici che hanno fatto da cornice a questa bella giornata di sport.
Vi espongo una breve cronostoria della giornata passando ai contributi fotografici:

Marcialonga Cycling, 135 km, circa 3.300 m di dislivello

la prima salita:
in cima alla vetta pervenuti Gigetto, Oreste Zio Olmo e il Direttore.

la seconda salita:
in cima alla vetta pervenuti Gigetto, Oreste Zio Olmo e il Direttore.

Oreste nell'ascesa verso il Passo Lavazè, spinge rapporti oserei dire "impossibili", esibendo un sorriso "plastico"

la terza salita:
in cima alla vetta pervenuti Gigetto, Oreste e il Direttore.
E zio Olmo, che fine ha fatto????

allo scollinamento del San Pellegrino Oreste si accinge ad affrontare la difficile discesa per il Valles dimostrando di essere ancora in piena forma!!!

inizio dell'ultima fatica della giornata!!!

la quarta salita è terminata: in cima alla vetta pervenuti Gigetto, Oreste e il Direttore.
Nella foto Oreste nella rampa finale superata con brillantezza.
RIBADISCO....zio Olmo, che fine ha fatto????

e da qui, picchiatone in discesa verso Predazzo e arrivo con la soddisfazione di aver compiuto questa bella impresa in una granfondo organizzata bene, nel cuore delle bellissime Dolomiti e favorita da condizioni meteo perfette. Un plauso ad Oreste che nella sua prima uscita "lunga" ottiene un confortante risultato che fa presupporre che per l'anno prossimo questo atleta darà parecchio filo da torcere.

Ci godiamo il pasta party utilizzando i tavolini che l'organizzazione ha allestito per l'occasione, sfruttandoli per la fase di scarico e recupero delle forze dopo l'impegnativa pedalata e chiedendoci sempre con insistenza:
"ma Zio Olmo, che fine ha fatto?"
........e l'arcano dilemma è presto risolto..............

inviata via posta elettronica criptata, prelevata dagli archivi segreti di WikiNick, ci giunge questa foto che documenta dove il Burghy si è smarrito durante il percorso. Da fonti protette e confidenziali, sembrerebbe che il "fenomeno", in un momento di calo di concentrazione durante la gara dovuto ad un ritmo di pedalata che lo stesso ha voluto definire, "troppo blando" e infoiato da "riminescenze del passato che riguardano U' PILU''" (interesse per il quale, come lo stesso dichiarava nelle numerose interviste al nostro blog, è venuto a scemare già dal lontano '94), non si sia accorto del bivio corto-lungo, incrociando il percorso corto e seguendo questa gentile donzella sino alla linea d'arrivo. Le stesse fonti confidenziali ci hanno altresì riferito che il Burghy non ha paventato alcun tipo di approccio nei confronti della compagna di pedalata, rifugiandosi in albergo in fretta e furia per espiare il momento di debolezza; in quel luogo, sembrerebbe, che lo stesso si sia dedicato al ripasso dei principi cardine che animano l'onanismo.....
MASSIMA DELLA GIORNATA:
Gigetto rivolto al gruppo:
"me son rotto le bae de spetarve, intanto me son fatto na poia"