
La storia di quel mondiale è tutta negli ultimi due chilometri. Il gruppetto dei più forti è davanti agli altri. "E' inutile che scatti, perché ti vengo a prendere fino in Belgio", dice Basso a Merckx al termine dell'ultimo tentativo di fuga. Bitossi che furbamente si mette in mezzo ai duellanti e se ne va come una palla di cannone. Il francese Guimard, un altro dei favoriti, appena reduce da un attacco, sta ancora riprendendo fiato. E Bitossi va via. Il buco diventa una voragine, con Merckx che sceglie di non tirare il gruppetto che insegue il fuggitivo. La maglia azzurra è ad una manciata di metri dal traguardo. Il mondiale sembra finito. Merckx affianca Basso e gli sibila, "sono contento, ha vinto Bitossi". Poi Guimard che chiede aiuto a Zoetemelk e Basso che collabora a ricucire la fuga solitaria del suo compagno di nazionale. Dopo l'ultimo strappo, l'ultimo chilometro: un lungo rettilineo in fondo al quale c'è il traguardo. Quando Bitossi sembra ormai imprendibile, anche Mercks torna a spingere e a trascinare il gruppetto che si allunga. Un accelerazione che è come un colpo di frusta. Tutti spingono quasi a rompere la catena. Li' davanti, ad uno sguardo dal traguardo, c'è Bitossi che si pianta sui pedali e quasi sembra che la cosa non lo riguardi.

Marino Basso finge di passarlo a destra, poi scatta a sinistra e supera la maglia azzurra destinata a non dipingersi dei colori del mondo. Bitossi che si rialza ad un metro dalla linea, Guimard che lo scarta a destra per evitarlo, Merckx che lo affianca dall'altra parte. E' l'italiano Marino Basso che vince il mondiale di ciclismo a Gap.
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