venerdì 4 aprile 2008

DEDICATO A JIMMY



Il blog nasce dalla mia voglia di raccogliere quella che è un a mera condivisione della passione per la bicicletta e di tutto il mondo che ci gira intorno con i suoi attori e comparse. In questo spazio goliardico, però, non ci si può esimere dal riportare anche quelle notizie dolorose, che ci frangono e ci riportano con i piedi per terra ad una dimensione più umana della nostra esistenza. Il giorno 28 marzo, alle ore 21.08 ho ricevuto un sms dal Burghy che recito testualmente: “Jimmy è morto. Investito da una automobile. Per favore non chiamare. Ciao”.
La notizia chiaramente mi ha sconvolto e mi ha arrecato un immenso dispiacere. Il mio pensiero è andato subito al Burghy e alla Simona, pensando al dispiacere che potevano provare in quel momento. Da lì ho provato a vestire i loro panni e a provare a riflettere su quelli che potevano essere i loro sentimenti. Credo che la morte di un cane, per chi prova un affetto profondo per lui, è un evento traumatico. E' una separazione pesante e dolorosa a cui credo non si riesca a dare una connotazione razionale. La morte porta con sé un bagaglio di sofferenza inaccettabile che scatena reazioni difficili da gestire. Vivere la morte improvvisa del nostro amico cane, per colpa di un incidente, è come una porta sbattuta in faccia. Di colpo si è colti da quella incredulità angosciante, da quello sgomento improvviso. Quanto è difficile riordinare le cose che erano sue, togliere i giochi, mettere in ordine la cuccia, chiudere i sacchetti del cibo, togliere tutte le sue copertine. Non c'è una logica a cui appellarci, il distacco fa terribilmente male. Un cane è un amico, è l'estensione del nostro corpo, sempre al nostro fianco, sempre presente con i suoi occhi dolci che ci guardano adoranti. La sua fedeltà, la sua lealtà, la sua intensa compagnia, il suo cercare le nostre mani per una carezza, la sua coda scodinzolante, il suo modo di proteggerci, di difendere la nostra casa, il suo modo così pieno di gioia di giocare con noi. Un fedele amico che non ti tradisce mai. Non ci si può staccare facilmente da generatori di sentimenti così profondi e in effetti non si deve farlo. Amare è un mondo a sé, è una dimensione diversa dove non esiste né vita né morte, solo emozioni pure, pulite, libere da umane contaminazioni, genuine e vere. Amare vuol dire non dimenticare, non sostituire, non rimpiazzare, ma vuol dire anche amare sempre, ancora, contro le leggi di una natura che rende i nostri affetti meno longevi di noi. Amare vuol dire non dimenticare tutte quelle creature che vagano sole in cerca di affetto, che sono chiuse nei canili dopo essere state abbandonate, picchiate, maltrattate, dopo aver sofferto la fame e la sete. Amare vuol dire non dimenticarsi di quelle creature che vagano per strada, lottando ogni minuto per sopravvivere, per un boccone di cibo, per un po’ di calore, per un riparo dalla pioggia, con il pericolo costante di essere investite da un'auto, picchiate o avvelenate da qualche balordo. Creature in balia di un destino crudele, senza una carezza, senza un aiuto, senza una parola, creature immerse in un silenzio che vuol dire abbandono indiretto, ma consapevole e silente di chi vede e non fa niente, di chi vede e si volta dall'altra parte. Ed è qui che si trova un senso anche alla morte. La morte è anche rinascita. E la rinascita è un'altra possibilità, è un'altra apertura verso la vita, verso le emozioni. Aprire le braccia verso un nuovo affetto è un atto di amore verso le creature che ci hanno lasciato, è il segno che quello che ci hanno insegnato in maniera così intensa e profonda non andrà perduto. Il nostro cane ha scavato nel nostro cuore con la sua silenziosa e armoniosa purezza e ci ha messo radici forti e vigorose. Radici che non moriranno mai, ma che metteranno nuovi germogli da cui nasceranno nuovi amori sinceri e incondizionati. Da quelle stesse radici credo che potranno nascere nuovi sorrisi, nuove coccole per un musetto diverso, per uno sguardo diverso, per una creatura diversa. Ma le radici saranno sempre le stesse, sempre verdi, sempre fertili, sempre pronte a generare amore. E noi non possiamo non accettare questo regalo. Amare è la sola risposta alle nostre domande, ai nostri dubbi, alle nostre incertezze. L'Amore è l'unica forza più grande di tutto, l'unica che può vincere anche la morte. Questo è il regalo che il nostro amico ci fa mentre dignitosamente ci lascia.
E Jimmy questo ha fatto per tutti noi.
Non dimentichiamolo mai.

1 commento:

Anonimo ha detto...

io non lo dimenticherò...mai.