giovedì 19 giugno 2008

G.F. Cunego, G.F. Campagnolo, Zangu e un tandem

Gli appuntamenti stagionali si susseguono uno dopo l’altro, lasciando traccia delle performance dei nostri protagonisti e dando evidente segno del loro stato di forma. Oramai, sono passati quasi due mesi dall’incidente che tanto ci ha fatto trepidare per Zangu e la sua mancanza nelle corse si fa sentire; la sagacia, il suo modo istintivo di correre, di interpretare questo sport, la sua totale incapacità di dare meno del 1000%, nelle corse come in allenamento, anche correndo troppi rischi, sono gli elementi vitali di un ciclista che di questi tempi ci manca e ci manca tanto; ebbene, signori, mille considerazioni sono state fatte sul modo di correre di Zangu, che può piacere o no, ma di certo va rispettato; del resto, il suo modo di vivere il ciclismo racchiude aspetti che non sono disgiunti da ciò che lo sport vuole insegnare; essi sono di certo condizionati da mille fattori quali l'età, le motivazioni, le capacità, il talento, ma qualsiasi obiettivo si voglia perseguire la ricerca di se stessi, del limite, di quello che è insito in noi stessi, è un fattore determinante, un anello della spina dorsale dello sport in generale e, ancor di più, del ciclismo. Come enunciavo nella premessa, i vari impegni stagionali sin d’ora affrontati rappresentano la cartina tornasole di quella che è la personalità sportiva (e talvolta non solo) di coloro che sono gli attori in questo spazio e di quanto si siano impegnati in quella che è la ricerca della loro affermazione ciclistica.
Ognuno interpreta a modo suo l’attività e se facciamo un punto della situazione vediamo che:
Il Burghy sembra alla finestra, appagato dei risultati e delle esperienze raggiunte negli anni passati e si limita ad osservare il "nuovo che avanza", (ammesso che ce ne sia). Quest’anno non ha ancora delineato un obiettivo personale, ma è rimasto nella norma alternando periodi buoni a periodi meno buoni. Sicuramente oltre la sufficienza. Discreto alla G.F. Cunego; più che discreto alla G.F. Campagnolo. VOTO 6,5
Beppo interpreta l'attività come puro svago. Della serie consumo calorie così stasera posso “magnare de più”. Competizione=encefalogramma piatto. VOTO N.C.
Tom Bonet: molto buono nella Cunego; carattere, determinazione, voglia del risultato sono stati gli ingredienti di una prova lodevole terminata con i crampi. Ottima la prestazione alla luce del poco allenamento. Elemento che se si potesse allenare potrebbe togliersi diverse soddisfazioni. VOTO 8
Gigetto Ricco’, per gli amici Petto Tony: la presunzione la fa da padrone; se le gambe girassero come muove la lingua in determinate circostanze potrebbe ambire a vincere un giro d’Italia; i risultati stentano a venire. Cinque Gran Fondo disputate: 1) G.F. Valdagno=RITIRO – 2) G.F.Vicenza=non si è nemmeno classificato a differenza del Burghy, ma c’è l’attenuante Zangu – 3)G.F. Breganze=la combine – 4)G.F. Cunego=cammino di avvicinamento alla Campagnolo, resta con Tom Bonet per aiutarlo e completare la rifinitura per la corsa monumento – 5) G.F. Campagnolo=un disastro. Quello che lui stesso ha definito a più riprese il “suo impegno stagionale, “il suo obiettivo” lo vede ancora una volta ritirato. Lo spettro di Valdagno si riaffaccia nella corsa monumento, quella che rende il senso del sacrificio e della dedizione a questo sport; ad onor del vero bisogna menzionare un cattivo tempo complice, ma dopo aver superato praticamente tutte le asperità della giornata, a trenta dal traguardo, la disfatta. Per la cronaca, da fonti ufficiali hanno tagliato il traguardo dopo 216 km, 1278 granfondisti con 300 ritiri; e tra questi c’è anche lui, il Gigetto. Ebbene se volessi interpretare anche il suo pensiero credo che lui stia riflettendo che non ha alcun senso allenarsi così duramente, percorrere 500 km alla settimana se dopo, al momento della verità, si raggiungono risultati mediocri. Alibi e scuse, le uscite in tandem con Nino devono finire caro Gigetto, è il momento della riscossa, liberari della nomea di sfigato e dimostra a tutti di che tempra sei fatto!!!! VOTO 4,5


Nino Petacchi: abbiamo avuto già modo di sottolinearlo in passato; in ambito sportivo alterna momenti di lucidità (G.F. Vicenza) a periodi laconici ma sicuramente produttivi nella sfera sessuale. Unico alibi che posso riconoscergli è quest’ultimo aspetto, perché lo conduce di sovente a non presentarsi nemmeno alle partenze (G.F. Cunego) e a fare figure barbine come alla G.F. Campagnolo, quando era veramente l’occasione di mostrare “gli attributi”. Evidentemente preferisce mostrarli in altri momenti e circostanze e di questo non si può imputargli colpa. Avanti così…..aspettiamo il riscatto!!! VOTO 4+
P.S. A proposito, lo ringrazio per averci voluto fornire la foto della sua ragazza!!!

Bene un salutone e un augurio sincero che tornino presto a calcare le scene i veri guerrieri!!! (chi ha orecchie per intendere, intenda!!!)

1 commento:

Anonimo ha detto...

ti basi troppo su ciò che ti racconta il coglione di tuo cugino pelato..però su alcuni punti non posso che darti ragione..gigetto