Partecipazione massiccia, organizzazione impeccabile e gare avvincenti: la Gran Fondo FI’ZI:K è stata un vero successo. Il tempo clemente ha riservato ai numerosissimi partecipanti la possibilità di pedalare i due percorsi programmati con assoluta tranquillità. Ma passiamo alla cronaca, al via come sempre gli irriducibili Burghy, Gigetto e il director che non è riuscito a confermare il buon risultato ottenuto alla Granfondo di Valdagno, ma che ha contenuto il distacco da un Burghy in grande spolvero con uno stato di grazia invidiabile. Ed è proprio il Burghy che ha dettato i ritmi sin dal primo metro, incattivendo la corsa attaccando in salita, in pianura e da buon “re dei cavalcavia” in tutti i mangia e bevi del percorso. Percorso sicuramente impegnativo per i novanta km totali che non ha lasciato un metro di respiro ad un povero Testone, come sempre “destinato ad inseguire”. Passata indenne la salita di Ca’ Vecchie, la Barcarola è stata fatale; il ritmo infernale imposto dal Burghy, ha portato fuori giri il povero Direttore che sin dai primi km ha dovuto contenere i danni.
Alla fine 5 minuti e qualche secondo di differenza la dicono lunga sul grande stato di forma del Burghy, commentato dal suo principale rivale Tom Bonet così: “se el se alena par quattro volte la settimana, xe fatiga starghe drio”. Diciamo che non avendo contezza a quanto allenamento si sottopone il Burghy, non possiamo esprimere un giudizio compiuto se il risultato ottenuto va di pari passo al sacrificio profuso; di certo in questo periodo “non sente la catena” e quindi, se non si allena tanto, possono essere due le motivazioni di questo stato di forma: o è un fenomeno (e questo è pressoché improbabile, praticamente impossibile) oppure si è sottoposto a pratiche di famiglia sotto il consiglio prudente del “fattucchiere stregone” di Bologna che dopo anni di pratiche macumba contro il cugino, ha deciso di ritirarsi definitivamente dalle competizioni. Breve cenno sulla prestazione di un Gigetto in continuo miglioramento che nonostante non abbia rispettato quelle che erano le sue aspettative nella continua rincorsa al “falegname”, ha saputo interpretare bene la gara con un pregevole 13° piazzamento di categoria e 84° assoluto. La giornata è stata allietata da un nuovo ingresso nel gruppo: Oreste. Volendo fornire una descrizione sommaria dell’atleta possiamo dire che assomiglia all’Ivan Gotti dei tempi gloriosi che lo vedevano protagonista ai Giri d’Italia; fisico asciutto, direi asciutissimo, gamba lunga e potente, si annuncia essere fortissimo in salita e in netto miglioramento in pianura.
Il passaggio alla bici da corsa richiede un tempo utile per poter affinare tutte le tecniche necessarie per il saper stare in gruppo e data la simpatia Oreste, sa stare in gruppo, quindi i presupposti sono ottimi. Ne seguiremo le gesta con estremo interesse nelle prossime uscite testando i miglioramenti negli allenamenti infrasettimanali. Di altro non avrei da relazionarvi se non il fatto che vi invito tutti a partecipare al sondaggio della settimana dal titolo: “il Burghy, ci/si fa o ci è?” che troverete in alto a destra nella pagina!
"e pensa che mi sono dovuto fermare un minutino al ristoro sennò prendevi molto, ma molto di più"


MASSIMA DELLA GIORNATA:
Il Burghy rivolto al Testone dopo l'arrivo:
"e pensa che mi sono dovuto fermare un minutino al ristoro sennò prendevi molto, ma molto di più"
1 commento:
Comunque, non si tratta di una massima...è la pura verità. Burg.
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